martedì 7 marzo 2017

Blogtour: STORIE DELLA BUONANOTTE PER BAMBINE RIBELLI

Cento donne "normali" ma straordinarie, che non sono fate o principesse ma che hanno avuto il potere di cambiare il mondo, portando un po' di concreta magia. Queste sono le Storie della buonanotte per bambine ribelli che potrete trovare in questo meraviglioso libro illustrato; e vi assicuro che questo aggettivo, più che mai, sembra limitante.
Questo libro è un piacere per gli occhi - oltre cento coloratissime illustrazioni di artiste di tutto il mondo - e un balsamo per lo spirito: qualcosa che, con grande semplicità ed immediatezza, potrà lasciare un monito, un esempio, un insegnamento alle donnine di oggi e alle Donne di domani, perchè sì: se lo vogliamo veramente, se abbiamo il coraggio di credere nei nostri sogni, di difendere le nostre idee, di perseguire i nostri obbiettivi, possiamo dare il nostro contributo a portare luce nel mondo e lasciare un nostro segno!
Questo è quello che auguro a tutte le bambine che si accosteranno a questo libro e alle loro mamme. Perchè non è mai tardi per essere coraggiose. Ed è straordinario essere ribelli!


Elena Favilli e Francesca Cavallo
Traduzione di Loredana Baldinucci

STORIE DELLA BUONANOTTE
PER BAMBINE RIBELLI
100 vite di donne straordinarie

editore: Mondadori Ragazzi
illustrato
pagine: 214
prezzo: 19.00 euro
Rilegato

Trama

C'era una volta... una principessa? Macché! C'era una volta una bambina che voleva andare su Marte. Ce n'era un'altra che diventò la più forte tennista al mondo e un'altra ancora che scoprì la metamorfosi delle farfalle. Da Serena Williams a Malala Yousafzai, da Rita Levi Montalcini a Frida Kahlo, da Margherita Hack a Michelle Obama, sono 100 le donne raccontate in queste pagine e ritratte da 60 illustratrici provenienti da tutto il mondo. Scienziate, pittrici, astronaute, sollevatrici di pesi, musiciste, giudici, chef... esempi di coraggio, determinazione e generosità per chiunque voglia realizzare i propri sogni. Età di lettura: da 8 anni.


"Taluni pensano che il lusso
sia l'opposto della povertà.
Non è così.
E' l'opposto della volgarità"

                                                     - Coco Chanel -

Oggi, nella nostra tappa di questo blogtour che spero vi stia piacendo ed appassionando, ho scelto di parlare di una donna straordinaria che ammiro molto e penso, per certi aspetti, mi rappresenti per il suo ideale di eleganza e femminilità: Coco Chanel



Cresciuta in un convento , circondata da suore vestite di bianco e di nero, Gabrielle Bonheur Chanel ha sempre avuto fin da piccola, la passione del cucito. Insieme alle sue compagne di orfanotrofio - a causa della prematura morte della madre e dei gravi problemi finanziari del padre, le tre sorelle Chanel vennero affidate al Convento del Sacro Cuore - confezionavano abiti per le loro bambole. Ma non avendo molto a disposizione potevano usare solo le stoffe bianche e nere delle suore. Questa cosa influenzerà molto Gabrielle nel suo futuro di stilista ma, prima di arrivare a quello per cui è diventata celebre, forse non sapete che ha avuto un passato musicale: sarta di giorno e cantante di notte.
Proprio a questa parte della sua vita si dovrà il suo celebre soprannome "Coco" con cui tutti la conosciamo. I soldati che assistevano ai suoi spettacoli la chiamavano infatti Coco, e questo fu il nome che le rimase per tutta la vita.

Coco sognava di avere un negozio tutto suo a Parigi e grazie all'incontro con Etienne De Balsan cominciò a confezionare i sui famosi cappellini (che in un epoca in cui vigevano sontuosi cappelli quasi impossibili da indossare tanto erano pesanti ed elaborati, nella loro semplicità facevano scalpore) e i suoi celebri "pantaloni da cavallerizza". Grazie alla passione di Etienne per i cavalli, anche Cocò entrò a stretto contatto con questi animali e se ne innamorò, diventando una valente cavallerizza, cosa che le permise di frequentare un certo ambiente altolocato che divenne la sua prima clientela.
Successivamente, l'incontro con l'amore della sua vita Boy Capel, che comprese la sua passione e il suo talento e lo incoraggiò, riuscì ad aprire la sua prima boutique.  I vestiti di Coco erano bellissimi , anche se la stoffa era semplice e ben presto tutti a Parigi volevano un capo realizzato da questa strepitosa ed innovativa stilista.

Tutto lo stile di Chanel si rifaceva alla vita comune delle persone che la circondavano, per dare all'abbigliamento quella praticità che la Belle Epòque aveva sostituito con bustini, corsetti e impalcature per cappelli. Per esempio a Deauville, ispirata dai marinai al lavoro, Chanel reinterpretò il loro abbigliamento, realizzando dei maglioni col medesimo scollo. 

Parola d'ordine: praticità. Specialmente nel periodo a cavallo della prima guerra mondiale.

« Finiva un mondo, un altro stava per nascere.
Io stavo là; si presentò un'opportunità, la presi.
Avevo l'età di quel secolo nuovo
che si rivolse dunque a me
per l'espressione del suo guardaroba.
Occorreva semplicità, comodità, nitidezza:
gli offrii tutto questo, a sua insaputa. »
                                                                              - Coco Chanel -

Negli anni venti, Chanel lanciò la moda del capello corto. Fu una fatalità. Essendosi accidentalmente bruciata i capelli su un fornello, tagliò anche il resto. Dopo poco tempo le giovani donne alla moda imitarono il suo taglio.

Parola chiave: comodità.
Il suo modello di maggior successo era il classico tubino nero (petite robe noir) trasformando il classico colore usato per i funerali in qualcosa di estremamente elegante e perfetto per uscire la sera.

Il profumo Chanel N°5 La fragranza era del tutto innovativa, in un'epoca in cui iniziavano a farsi timidamente largo i profumi di sintesi. Il profumo di Chanel venne realizzato artificialmente, con molecole sintetiche. Nasceva così un nuovo ideale di profumo «[…]frutto di una fabbricazione, un profumo femminile» che odora «di donna, perché una donna deve odorare di donna e non di rosa»

Coco Chanel, attraverso la moda, rappresentò il nuovo modello femminile che stava sviluppandosi nel 900: una donna dinamica,che lavorava e che non poteva più essere schiava dell'abbigliamento costrittivo della Belle Époque.

"La vera eleganza non può prescindere
dalla piena possibilità del libero movimento"
                                                                                                             - Coco Chanel -

Chanel portò la lunghezza delle gonne sotto il ginocchio e abbassò il punto vita, promosse l'utilizzo del jersey e dello stile alla marinara, e per finire introdusse l'utilizzo dei pantaloni femminili.Chanel crea la nuova donna del XX secolo, una donna che afferma la propria femminilità non per contrasto, bensì per paradosso, attraverso la rivisitazione di abiti maschili.

Ha rivoluzionato il concetto di femminilità


Speriamo che questo viaggio nella moda e nella vita di questa donna straordinaria vi sia piaciuto e vi diamo appuntamento a domani, con l'ultima tappa sul blog Devilishly Stilish.



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