giovedì 17 dicembre 2015

DOPPIA RECENSIONE PER ANNA PREMOLI - Come inciampare nel principe azzurro e Finché amore non ci separi

Divertenti, ben ritmati e molto romantici. I libri di Anna Premoli sono sempre una garanzia. E' la Susan Elizabeth Phillips italiana. 




Il parere di Eva Purple

Mi sembra di capire che i leit motif di Anna Premoli siano le storie in cui i due protagonisti – sempre molto diversi tra l'oro e spesso in contrasto– non vogliono/riescono ad ammettere di provare dei sentimenti uno per l'altro. Questo perché o impauriti dall’amore (L’amore non è mai una cosa semplice; Un giorno perfetto per innamorarsi) o impauriti/orripilati dall’altro (Finché amore non ci separi; Come inciampare nel principe azzurro; Tutti i difetti che amo di te; Ti prego lasciati odiare).
Non tutti i suoi libri sono allo stesso livello, ma, generalmente, se acquistate un suo romanzo potete stare tranquilli: la scrittura, fluida, vivace, moderna è una costante, come lo è l’ironia mordace che rende i suoi dialoghi davvero spassosi. Per quest’ultima caratteristica, nelle prime righe della recensione, l’ho definita la Susan Elizabeth Phillips italiana.
Ma veniamo a questi due libri, che ho ripescato e letto di fila dopo aver consumato (con gusto) il New Adult “L’amore non è mai una cosa semplice”. 

"Mark, lasciami andare", gli chiedo. Ammetto che la mia voce non suona molto decisa.
Lui mi solleva il mento con un dito e mi preme la mano sul collo. "Non sono sicuro di averne intenzione, sai?".
I suoi occhi ora riflettono desideri estremamente pericolosi.

“Come inciampare nel principe azzurro” è un libro originale e ben costruito, che si legge d’un fiato. Ho trovato la protagonista davvero divertente e ben delineata. Maddison, con il suo cinismo e la sua imbranataggine – e soprattutto con la sua allergia al lavoro – è molto verosimile e simpatica. Il suo capo Mark, rigido e perfettino, è il suo esatto contraltare. La storia – ambientata in Corea per il 90% - è ben ritmata e coinvolgente.

"Giusto perché sia chiaro, non abbiamo un bel niente di cui discutere. E se anche ci fosse, noi due non avremmo comunque niente di cui parlare. Vite diverse, mondi diversi, pianeti diversi. Proporrei di rimanere ognuno a vivere sul proprio".

Viceversa quasi da subito “Ti prego lasciati odiare” mi ha coinvolto poco. I due protagonisti sono abbastanza inutili, privi di caratteristiche psicologiche significative e il loro “scontro” tra le aule del tribunale e tra le lenzuola non raggiunge i livelli dell’altro libro. Le parti più frizzanti sono quelle in cui Amalia e Ryan sono costretti dal giudice ai lavori socialmente utili. Tuttavia anche quest’opera non delude sul piano della scrittura e regala qualche ora di piacevole relax venato di romanticismo.



L'Autrice

Nata nel 1980 in Croazia, vive a Milano dove si è laureata alla Bocconi. Ha lavorato alla J.P. Morgan e, dal 2004, al Private Banking di una banca privata. La scrittura è arrivata per caso, come “metodo antistress” durante la prima gravidanza. Ti prego lasciati odiare è stato il libro fenomeno del 2013. Per mesi ai primi posti nella classifica, con i diritti cinematografici opzionati dalla Colorado Film, ha vinto il Premio Bancarella ed è stato tradotto in diversi Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato anche Come inciampare nel principe azzurro, Finché amore non ci separi, Tutti i difetti che amo di te, Un giorno perfetto per innamorarsi e L'amore non è mai una cosa semplice.


Il libro
Come inciampare nel principe azzurro
Casa editrice: Newton Compton
Genere: contemporary romance
pag. 320
Prezzo: versione cartacea disponibile a 9.90 e 5.90 euro; versione ebook a 4.99 euro

Come inciampare nel principe azzurro - trama
Quale ragazza non sogna di sfondare nel proprio lavoro sfruttando la possibilità di trascorrere un anno all’estero?
È proprio questa la grande opportunità che un giorno si presenta a Maddison: ma l’inaspettata promozione arriva sotto forma di un trasferimento dall’altra parte del mondo, in Corea del Sud!
Maddison, però, è solo all’apparenza una donna in carriera. In realtà è molto meno motivata delle sue colleghe e per nulla attratta dall’idea di stravolgere la sua vita. Come è possibile che abbiano pensato proprio a lei, che del defilarsi ha fatto da sempre un’arte, che ha il terrore delle novità e di mettersi alla prova? Una volta arrivata in Corea, il suo capo, occhi a mandorla e passaporto americano, non le rende affatto facile adattarsi al nuovo ambiente. Catapultata in un mondo inizialmente ostile, di cui non conosce nulla, di cui detesta le abitudini alimentari e non solo, Maddison si vedrà costretta a tirar fuori le unghie e a crescere una volta per tutte. E non è detto che sulla sua strada non si trovi a inciampare in qualcosa di bello e del tutto imprevisto!

Il libro 
Finché amore non ci separi
Casa editrice: Newton Compton
Genere: contemporary romance
pag. 288
Prezzo: versione cartacea disponibile a 9.90 e 5.90 euro; versione ebook a 4.99 euro

 Finché amore non ci separi - trama
Amalia Berger è un affermato avvocato newyorkese, nota nel foro come “la regina di ghiaccio”.
I ricchissimi genitori però le riservano da sempre poche attenzioni. Ryan, di origini irlandesi, è il maggiore di quattro figli maschi e la sua caotica famiglia gestisce un tipico pub nel cuore della Grande Mela. I due si sono conosciuti alla scuola di legge di Yale, dove è nata la loro reciproca antipatia. Amalia è poi rimasta a New York, mentre Ryan ha fatto carriera a Chicago. Finché un giorno, l’offerta di un posto da vice procuratore lo riporta a New York. Il primo caso che si trova ad affrontare sembra davvero banale: l’arresto per guida in stato di ebbrezza di una ragazza dell’alta società. Ma quel che appare semplice, si può complicare inaspettatamente, se per esempio l’avvocato difensore della ragazza è proprio quella Amalia Berger, che Ryan non vede da almeno dieci anni… Lo scontro in aula degenera a tal punto che il giudice condanna entrambi a una pena esemplare, che li costringerà a trascorrere parecchio tempo insieme. E cosa può accadere se due persone che si detestano dal profondo del cuore sono costrette dalla legge a collaborare?

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